L’ENERGIA PIÙ PULITA È QUELLA RISPARMIATA

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PERCHÉ DOBBIAMO TAGLIARE I CONSUMI

Il nostro motto è: “L’energia più pulita è quella risparmiata”.

Questa frase racchiude l’urgenza di agire per tagliare i consumi energetici, che sono una grande fetta di attività umana responsabile delle emissioni di CO2 e di altri gas serra, detti GHG.

L’analisi delle fonti di emissioni, del rapporto fra Pil ed emissioni nazionali o pro capite e l’intensità di carbonio delle diverse fonti energetiche ci mostrano punti deboli, fotografie puntuali e margini di miglioramento per raggiungere gli obiettivi di contrasto al cambiamento climatico.

Risulta evidente che la parola d’ordine è risparmiare energia, ed è importante farlo in modo intelligente.

Un dato incoraggiante, a livello globale e nazionale, è il disaccoppiamento ormai stabile fra aumento del Pil e calo delle emissioni: questo trend va non solo conservato ma soprattutto rafforzato, grazie a soluzioni tecnologiche sempre migliori

DA DOVE VENGONO LE EMISSIONI GLOBALI: I DATI DI COP27

Tra gli highlights resi disponibili da Cop27 abbiamo un resoconto su quali sono i principali responsabili delle emissioni di CO2, sia suddivisi geograficamente sia per settore di attività. I dati sono espressi in Mt (Megatonnellate di CO2 equivalente)

I paesi con le maggiori emissioni nazionali:

  • Cina 12.466
  • Usa 4.752
  • India 2.648
  • Russia 1.942
  • Giappone 1.084


Questi 5 paesi rappresentano circa il 50% della popolazione mondiale e producono il 62% del Pil globale.

I paesi con le maggiori emissioni pro capite:

  • Palau
  • Quatar
  • Kuwait
  • Bahrein
  • Trinidad e Tobago

Fra i paesi con il Pil maggiore, la classifica è invece questa:

  • Usa
  • Russia
  • Cina
  • Giappone
  • India

I settori con le maggiori emissioni di CO2 (dati 2021 in Megatonnellate)

  • Industria energetica 14.258
  • Altri settori (con processi di combustione) 8.118
  • Trasporti 7.643
  • Altri settori 4.424
  • Edilizia 3.412

Infine, il report sottolinea il ruolo della compensazione, data a livello globale dalla presenza di foreste e altri terreni agricoli che possono assorbire CO2: incendi, deforestazione e destinazione d’uso dei terreni sono fattori che influenzano la capacità del pianeta di contrastare gli effetti negativi delle emissioni di CO2.

FOCUS SULLE EMISSIONI NAZIONALI

Ispra ci offre la controparte nazionale del discorso affrontato sopra.

I dati del report Ispra aggiornati al 2019 mostrano un totale di emissioni di CO2 equivalente di 428,28 Mt

I settori sono così suddivisi per quota di emissioni:

  • Industria energetica 346,65
  • Altri processi industriali 33,92
  • Agricoltura 29,52
  • Rifiuti 18,19

In percentuale, abbiamo le seguenti emissioni per settore:

  • Industrie energetiche: 23,7%
  • Trasporti: 25,3%
  • Residenziali e servizi: 19,5%
  • Industria manifatturiera: 11,9%
  • Processi industriali: 8,1%
  • Agricoltura: 7,1%
  • Rifiuti: 4,3%

Il rapporto fra Pil ed emissioni, fatto 100 il dato del 1990, migliora tendenzialmente portando il Pil a crescere e le emissioni a diminuire.

In particolare:

  • Pil: +25 punti
  • Consumo energetico totale: invariato
  • Emissioni CO2: – 30 punti
  • Intensità CO2: – 20 punti

Il disaccoppiamento delle curve Pil/emissioni è dato soprattutto da migliore e maggiore disponibilità di fonti energetiche a minori emissioni, che permettono di emettere meno CO2 a parità di energia prodotta.
Nel dettaglio, il paragone 1990-2019 mostra i seguenti cambiamenti in percentuale:

↗ Rinnovabili: da 0,7% a 10,6% del totale
↘ Solidi: da 9,6% a 4,2% del totale
↗ Gas naturale: da 23,7% a 39,5% del totale
↘ Prodotti petroliferi: da 56,2% a 35% del totale
↗ Elettricità primaria: da 9,8% a 10,7% del totale

EMISSIONI PER SINGOLA FONTE ENERGETICA (ITALIA)

Electricity Map si occupa di fornire un’ampia biblioteca di dati sia storici sia in tempo reale, con un’interfaccia facilmente fruibile e la possibilità di richiedere ulteriori charts.

Per quanto riguarda il nostro scopo, andiamo a completare la riflessione su industria, consumi ed emissioni di cO2 equivalente riportando i dati sulle emissioni delle singole fonti energetiche.

Tali dati vengono aggiornati mano a mano che lo sviluppo tecnologico e altri fattori vanno a modificare le performance delle diverse fonti di energia, rinnovabile e non.

Vediamo quindi le diverse alternative per la produzione di energia, ordinate per intensità di carbonio.

L’unità di misura è grammi di CO2 equivalente per kWh prodotto e il riferimento è al mercato del Nord Italia in data novembre 2023, includendo anche l’energia che viene importata dall’estero:

  • Nucleare: 5 gCO2eq/kWh
  • Idroelettrico: 11 gCO2eq/kWh
  • Eolico: 13 gCO2eq/kWh
  • Fotovoltaico: 27 gCO2eq/kWh
  • Geotermico: 38 gCO2eq/kWh
  • Biomassa: 230 gCO2eq/kWh
  • Accumulo (idroelettrico): 374 gCO2eq/kWh
  • Accumulo (batterie): non disponibile
  • Gas: 548 gCO2eq/kWh
  • Carbone: 1083 gCO2eq/kWh
  • Petrolio: 1165 gCO2eq/kWh

Link utili

Per approfondire i dati si può consultare il report dei gas serra di Enel e il report sui fattori di emissione di Ispra.