COS'È LA DIAGNOSI ENERGETICA
La diagnosi energetica obbligatoria per legge è entrata a far parte delle mansioni di numerose aziende. Cos’è?
Viene definita come una procedura sistematica per conoscere il “profilo di consumo energetico degli edifici” e per individuare quali siano le migliori opportunità per migliorare le prestazioni energetiche di tali edifici.
Con la diagnosi energetica si considera la gestione dell’energia dal punto di acquisto al punto di utilizzo, quindi nel dettaglio si analizza:
- come e dove l’energia entra nel sito
- dove viene utilizzata (uso e distribuzione)
- come viene convertita
- come tutto il processo può essere reso più efficiente
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DIAGNOSI ENERGETICA: CHI DEVE PRESENTARLA?
La normativa sulla diagnosi energetica obbligatoria è in continua trasformazione: le norme sulla diagnosi energetica si intrecciano agli obiettivi del Green Deal e alle novità tecniche e tecnologiche, per cui soglie, scadenze, divisioni regionali e interventi vengono via via aggiornati e comunicati da ENEA.
Ad oggi, la diagnosi energetica obbligatoria per le aziende private riguarda:
- grandi imprese
- imprese energivore (“a forte consumo di energia”)
Secondo il Decreto Legislativo del 4 luglio 2014, n. 102, è definita “grande impresa” un’impresa che occupa più di 250 persone, il cui fatturato annuo supera i 50 milioni di euro o il cui totale di bilancio annuo supera i 43 milioni di euro o il cui fatturato annuo supera i 50 milioni di euro.
Dal 2020 (Decreto Legislativo 73/2020) inoltre sono esenti dall’obbligo di diagnosi energetica le imprese con un consumo inferiore ai 50 TEP.
Ogni anno, un’impresa deve quindi controllare sotto la propria responsabilità se nell’anno precedente ricadeva in una delle due tipologie con obbligo di diagnosi energetica.
Per conoscere tutte le fattispecie di impresa puoi cliccare qui e accedere al Quadro normativo per la diagnosi energetica obbligatoria.
La diagnosi energetica non è obbligatoria nemmeno per una lista di enti pubblici elencati dall’ISTAT.
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DIAGNOSI ENERGETICA IN ITALIA E IN EUROPA
La normativa italiana e quella europea vanno verso regolamenti sempre più stringenti sull’efficienza energetica aziendale e le misure vincolanti si attivano mano a mano che le policy europee vengono messe a punto.
L’Europa ha già proposto numerose misure vincolanti in modo che gli Stati membri possano raggiungere gli obiettivi secondo una tabella di marcia condivisa, e le norme raggiungono anche gli utenti finali e i loro fornitori di energia.
Gli Stati membri sono inoltre tenuti a pubblicare ogni 3 anni i piani d’azione nazionale per raggiungere l’abbattimento dei consumi: la diagnosi energetica è alla base di importanti processi internazionali!
Per quanto riguarda l’iter affermato in Italia, ogni azienda deve consegnare la diagnosi energetica all’ENEA.
La diagnosi energetica obbligatoria è redatta sotto forma di un report molto articolato, i cui punti salienti possono essere così descritti:
- Dati dell’azienda e del sito specifico
- Periodo in cui è svolta la diagnosi energetica
- Consumi energetici, compresi di unità di misura
- Processi produttivi, incluse materie prime e prodotti finiti
- Informazioni sul metodo di raccolta dati
- Modelli energetici e confronto fra i modelli standard e i dati reali
- Interventi energetici già effettuati
- Interventi energetici futuri
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