La UE continua con il taglio alle emissioni di CO2. Il Green Deal europeo, il cui target ambizioso del -55% entro il 2030 è stato approvato, è la conditio sine qua non per frenare il cambiamento climatico dando un deciso e rapido taglio alle emissioni di CO2.
Le trattative a livello europeo sono state imperniate sulla domanda che ogni leader e portavoce presentava sul tavolo della trattativa: quanto mi costerà il taglio alle emissioni di CO2?
Se infatti le soluzioni come E-Power vengono discusse presso aziende e realtà che, pur nelle loro grandi dimensioni non si avvicinano alla portata di una nazione, è essenziale che tali esempi virtuosi non si limitino all’iniziativa privata o pubblica locale, ma che vengano implementate e supportate a livello internazionale, con un obbiettivo condiviso e col supporto di enti nazionali e sovranazionali.
GREEN DEAL: QUANTO COSTA LA SITUAZIONE ATTUALE DELLE EMISSIONI DI CO2
La risposta alla domanda dei delegati, cioè “quanto mi costerà il taglio alle emissioni di CO2?” va tolta dalla logica della convenienza politica di breve periodo e di breve raggio, perché offusca la domanda di base che è: “quanto mi sta già costando l’attuale situazione delle emissioni di CO2?”. Infatti, la valutazione portata in Europa dagli stati più restii (Polonia e Ungheria), vede il miglioramento come un costo, senza considerare che la situazione attuale è una realtà in perdita a livello di risorse, salute e ambiente.
Migliorare, riqualificare, innovare ed efficientare non sono costi a perdere, ma investimenti vincenti i cui vantaggi sono immediati oltre che duraturi e, soprattutto, indispensabili.
Abbiamo già trattato, seppur parzialmente, del costo attuale delle emissioni di CO2 e degli altri inquinanti che derivano dalla produzione di energia elettrica e da altre fonti. Se pensiamo che solo nel 2012, in Europa, 1 decesso su 8 deriva dalla cattiva qualità ambientale (si veda il rapporto EEA) si può scardinare l’opposizione al cambiamento e al taglio alle emissioni di CO2..
GREEN DEAL: QUANTO COSTA TAGLIARE LE EMISSIONI DI CO2
Il calcolo del costo delle emissioni di CO2 è legato a diversi fattori nazionali, in primis il mix energetico attuale, che possiamo considerare come mix energetico di partenza sul quale lavorare e pianificare gli sforzi specifici di ogni nazione.
Secondo il report divulgato da McKinsey il 3 dicembre, uno dei costi più tangibili dell’obiettivo zero emissioni europeo sarà quello di sostenere la riqualificazione di 18 milioni di lavoratori:
“Reaching net-zero emissions could require retraining up to 18 million workers, especially to fill jobs that currently do not exist (almost 3.4 million by 2050) and those lost during the transition (2.1 million by 2050).”
Gli altri costi sono da inserire all’interno di meccanismi più ampi di coordinamento e mutua compensazione, che comunque saranno accompagnati da vantaggi tangibili.
EUROPA A ZERO EMISSIONI: COME FARE?
Sempre dall’analisi McKinsey emergono gli step logici, tecnologici e socioeconomici del cammino verso il traguardo a zero emissioni:
- distribuzione dei vantaggi locali: le rinnovabili dipendono dalle caratteristiche ambientali locali, si pensi solo alle ore di luce per il fotovoltaico. Il supporto va pianificato e i vantaggi redistribuiti per portare le nazioni al traguardo
- mobilitazione dei capitali: circa il 50% degli investimenti saranno spontanei, il restante 50% richiede interventi mirati
- la tecnologia c’è, ma bisogna spingere sull’innovazione: vanno implementate e distribuite le tecnologie per la circolarità della domanda (che soddisfano il 15% dell’obiettivo 2030), per l’efficienza energetica (17%), per la tecnologia del carbon capture and stogare (2%), per l’elettrificazione e le tecnologie elettrogene di tipo carbon-neutral (47%), per il miglioramento dell’uso del suolo (3%), per l’ottimizzazione dell’uso delle biomasse (5%)
- 5 milioni in più di posti di lavoro: accanto alla riqualificazione di 18 milioni di occupati, saranno coinvolte 5 milioni di figure in più
- un’Europa decarbonizzata vedrà più risparmio per le abitudini di spesa dei redditi medi e bassi, senza variazioni tangibili per i redditi più alti (che comunque godranno del miglioramento ambientale)
- un’Europa decarbonizzata può essere energeticamente indipendente.
Siamo soddisfatti della conclusione europea, allineata alla nostra mission aziendale, e siamo in attesa della legge di bilancio 2021 che porterà un enorme stimolo all’efficientamento energetico per le imprese. La nostra soluzione E-Power è pronta da anni a realizzare la visione green che presto sarà implementata in tutto il continente.
Continuiamo a lavorare nella direzione giusta, assieme a voi!